Ancora una volta la fotografia mi è venuta in soccorso in un momento come questo. Devo dire grazie al mio amico Francesco. Forse il modo migliore per affrontare un terremoto è seguire il suo esempio (basta cliccare qui).

Forse ha ragione mia nonna quando dice che il terremoto c’è sempre stato solo che prima era diverso. Sì, diverso. Secondo i suoi racconti al terremoto non si dava peso, accadeva e si andava avanti. Del resto dopo aver visto una guerra mondiale il terremoto non era poi questo grande evento.

In questi giorni rifletto spesso su queste parole. Oggi viviamo immersi nei social e nell’informazione ed è praticamente impossibile evitare di parlare riguardo ad evento come questo. Camminando per le strade non si parla d’altro, si esce con gli amici e si parla del terremoto, al lavoro sempre il solito argomento. Ho notato che da quel 24 agosto è aumentato il tempo che passo con lo smartphone. Lo uso per leggere notizie riguardanti le varie teorie geologiche e non solo. Leggo tutte le interviste agli esponenti dell’INGV. Mi documento sulle tipologie di crepe all’interno di un appartamento. Facebook ormai lo uso come sismografo virtuale. Vorrei poter smettere ma è più forte di me.  Forse più se ne parla e più ci fa paura. Magari il segreto è tutto qui (sono il primo a non crederci).

C’è una costante che trovo dal terremoto dell’Umbria del 1997 fino ad oggi. Questa costante é la voglia di unirsi, di fare gruppo, di socializzare. Io stesso vorrei avere casa piena quando si fa sera. Ci si ritrova nelle taverne, nelle piazze, nelle strade, ovunque. In questi momenti non si vuole star soli perché insieme si è più forti. Trovo che questo sia molto bello.

Dicevo delle foto. In questi giorni non siamo a casa nostra. Oltre ai vestiti ho portato con me il computer (bisogna pur consegnare i lavori fotografici) ed una macchina fotografica. Fin’ora è rimasta chiusa dentro la sua borsa. Poi mi ha scritto Francesco e ho capito che dovevo fotografare questo momento della mia vita perché sicuramente ne uscirò più forte, più maturo.

Questo è un post ‘Work in progress’. A queste foto ne verranno altre. Spero di poter raccontarvi al meglio questo giorni e che le mie fotografie possano essere d’aiuto in qualche modo.

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