Da qualche giorno ho iniziato a leggere ‘Diario di un corpo’ di Daniel Pennac. La storia non è altro che un diario scritto dal protagonista il cui argomento principale è il suo corpo, con tutte le sue trasformazioni.

 È che sul proprio corpo l’uomo deve imparare tutto, assolutamente tutto: impariamo a camminare, a soffiarci il naso, a lavarci. Non sapremmo fare niente di tutto questo se qualcuno non ce l’avesse spiegato. All’inizio l’uomo non sa niente. Niente di niente. […] Le uniche cose che non ha bisogno di imparare sono respirare, vedere, sentire, mangiare, pisciare, cagare, addormentarsi e svegliarsi. Ma neanche. Sentiamo, ma dobbiamo imparare ad ascoltare. Vediamo ma dobbiamo imparare a guardare. Mangiamo ma dobbiamo imparare a tagliare la carne. […] Imparare vuol dire prima di tutto imparare a essere padroni del proprio corpo.

Se ci pensiamo siamo così abituati alle trasformazioni del nostro corpo che ci passano quasi inosservate, prestiamo attenzione ai cambiamenti d’umore o magari alle gambe stanche dopo giornate pesanti ma tutto il resto avviene senza neanche rendercene conto. L’idea di un diario del corpo mi ha colpito parecchio insomma. Sono sono alle prime pagine ma devo dire che per ora mi piace davvero.

Cosa c’entra tutto questo con la fotografia? Boh! In realtà qualche giorno fa riflettevo su di una cosa partendo proprio da questo libro: come si fa a realizzare un ritratto fotografico ad un estraneo se non si ha il coraggio di fotografare se stesso? Può essere una banalità ma al tempo stesso non lo è. In un ritratto sono due le personalità che si mettono a nudo, il soggetto della foto e il fotografo, guai a non cercare un’empatia durante uno scatto. Lo scatto deve essere la conclusione di un qualcosa che inizia molto prima. Non ho mai avuto problemi col mio corpo, non li avevo quando avevo 27 chili in più e non li ho avuti quando li ho persi, tuttavia non riesco a stare davanti ad una macchina fotografica. Un po’ di imbarazzo è normale ma se non mi si fotografa è meglio. Può un fotografo aver paura di esser fotografato? Non so voi ma suona un po’ ridicolo a dire la verità.

Chi poteva rompere questa barriera se non io stesso?

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